Il miglioramento di numerosi parametri metabolici si può ottenere seguendo per pochi giorni al mese una dieta che imita gli effetti del digiuno prolungato pur fornendo all’organismo tutti i micro e macronutrienti necessari.
La Dieta della longevità assomiglia alla dieta vegana infatti, prevede l’aggiunta del pesce 2/3 volte a settimana e qualche uovo per garantire l’apporto di tutti gli amminoacidi di cui si ha bisogno.
Secondo gli scienziati una dieta interamente vegana potrebbe non garantire al nostro organismo tutti i nutrienti necessari e non sempre portare a risultati positivi. La preoccupazione è che, a lungo andare, questa possa invece comportare malnutrizioni.
Le proteine animali, quelle della carne rossa, sono totalmente escluse in quanto causa di crescita dell’ormone Igf-1, che promuove l’invecchiamento e, dunque, l’insorgenza di diverse malattie collegate all’avanzare dell’età.
Il cibo è inteso come un insieme di molecole atte ad accelerare o ridurre l’invecchiamento delle cellule. Mangiare bene è importante e la stessa importanza richiede la scelta di cosa mettere nel proprio piatto, una scelta che dovrebbe essere concepita come una missione il cui fine è il raggiungimento della longevità.
Dal cioccolato al caffè, al vino rosso fino alle noci, ecco i super 7 cibi di uso quotidiano che possono aiutarci a migliorare la nostra salute.
Cioccolato
Buone notizie per i golosi: il cacao oltre ad essere buono per il palato e ottimo anche per il cuore Nel 2011 uno studio di Harvard ha rivelato che i composti organici chiamati flavonoidi, contenuti nel cacao ,sono associati alla riduzione della pressione sanguigna, al miglioramento della salute dei vasi, del livello di colesterolo e del flusso sanguigno generale.
Il coordinatore dello studio Eric Ding ha comparato i risultati ottenuti da 21 differenti ricerche da cui emerge che i particolari antiossidanti contenuti nei semi della pianta di cacao hanno tutte le carte in regola per prevenire le malattie cardiache.
Tra gli effetti benefici messi in evidenza dai ricercatori statunitensi emerge che il cacao è anche in grado di abbassare i livelli di trigliceridi nel sangue. Quanto alle quantità da assumere quotidianamente per innescare gli effetti protettivi, per, ancora non è stata calcolata la dose giusta da assumere ogni giorno per proteggere cuore e arterie: anche perchè, spiegano i ricercatori, mentre gli studi effettuati riguardano gli effetti benefici del cacao puro, in commercio il cacao si trova per lo più sotto forma di cioccolato, le cui quantità di grassi e zuccheri aggiunti devono ancora essere esaminate per determinare i rischi-benefici che derivano dal consumo.
Caffè
Il caffè vanta notevoli proprietà terapeutiche: innanzitutto un’elevata concentrazione di polifenoli, sostanze antiossidanti che svolgono un’azione preventiva sulle malattie cardiovascolari e infiammazioni. Possiamo quindi finalmente sfatare il mito secondo cui il caffè sia un nemico del cuore. Inoltre, vanterebbe anche un’azione protettiva verso le malattie degenerative del sistema nervoso, come l’Alzheimer e il Parkinson.
Già questo potrebbe aiutare a fugare i nostri dubbi, infatti, il caffè nonostante la sua cattiva fama è sicuramente un alimento amico della salute e in particolare lo sarebbe degli uomini.
Chi beve sei o più caffè al giorno ha un rischio minore di sviluppare un cancro letale alla prostata. E l’effetto non è dovuto alla caffeina: largo, quindi, anche al consumo del decaffeinato. Lo dice una ricerca pubblicata dal Journal of the National Cancer Institute condotta dai ricercatori dell’Harvard School of Public Health. Lo studio ha coinvolto 47911 uomini che, dal 1986 al 2008, hanno dichiarato ogni quattro anni il proprio consumo giornaliero di caffè. Nei grandi consumatori il caffè riduce del 20% il rischio di cancro alla prostata, con un picco di riduzione del 60% nel caso delle forme letali. Consumare, invece, da una a tre tazze di caffè al giorno abbassa il rischio di cancro letale del 30%. Le benefiche proprietà della bevanda sarebbero indipendenti dalla presenza della caffeina e sono piuttosto legate all’elevato contenuto di sostanze che riducono lo stress ossidativo e l’infiammazione e che regolano l’insulina, fattori tutti coinvolti nell’insorgenza di questo tipo di neoplasia.
Spiega Kathryn Wilson, coordinatrice dello studio “A oggi non sono noti i fattori di rischio che possono essere modificati per diminuire il pericolo di insorgenza di cancro letale alla prostata. Il caffè potrebbe rappresentare un elemento per ridurre il rischio di insorgenza delle forme più pericolose”.
Crescione
Ed ecco un amico delle donne: un alimento che può inibire lo sviluppo di un tumore al seno
Chiamato in passato “‘l’insalata che guarisce”, il crescione d’acqua torna a far parlare di se per le sue proprietà anti-cancro svelate da uno studio dell’Università di Southampton, in Gran Bretagna, pubblicato sul British Journal of Nutriton. Mangiare crescione aiuterebbe secondo l’autore dello studio, Graham Packham, “a modulare una via chimica anticancro” grazie a sostanze naturali come gli isotiocianati.
Gli isotiocianati sono fitonutrienti, disponibili per l’organismo subito dopo aver mangiato vegetali, che sbarrano la strada alla crescita delle cellule tumorali. La ricerca è ancora limitata e si basa su numeri troppo esigui, ammette il suo autore: 4 donne colpite da cancro al seno, seguite nella loro alimentazione quotidiana. I ricercatori britannici hanno scoperto che sei ore dopo che le donne avevano consumato foglie di crescione mostravano una riduzione della proteina 4E, legata allo sviluppo tumorale.
In attesa di pi? ampie conferme, il crescione può essere considerato a tutti gli effetti un super-alimento.
Noci
Da non sottovalutare neppure le noci che, secondo uno studio di un gruppo di ricercatori statunitensi dell’Università di Scranton in Pennsylvania, conterrebbero antiossidanti in grado di proteggere cuore e arterie fino a due volte di più, e avrebbe fino a quindici volte più vitamina E degli altri frutti secchi. Insomma, 7 noci al giorno sarebbe il numero perfetto acquisire questi super benefici.
Tutta la frutta a guscio contiene proteine di alta qualità, vitamine, minerali, fibra alimentare ed è priva di glutine, e quindi tollerata dai soggetti celiaci. Ma precisa Vinson, coordinatore dello studio, che un consumo regolare di piccole quantità di noci o di burro di arachidi è collegato alla diminuzione del rischio di sviluppare malattie cardiache, alcuni tipi di cancro, calcoli biliari e diabete di tipo due.
Le noci avrebbero una marcia in più anche perchè, a differenza di molti altri tipi di frutta secca che è consumata tostata (processo che fa diminuire il contenuto di nutrienti disponibile) sono consumate al naturale, e spiega il Professor Vinson “Le noci sono di rango superiore ad arachidi, mandorle, noci pecan, pistacchi e altra frutta secca. Una manciata di noci contiene quasi il doppio di antiossidanti di un qualsiasi altro frutto secco. Questo studio suggerisce che si dovrebbero mangiare più noci all’interno di una dieta sana”.
Olio d’oliva
Come escludere l’olio d’oliva dai supercibi Infatti, tra le sue numerose proprietà vanta anche quella di ridurre del 41% le probabilità di sviluppare un ictus. Questa, nuova inattesa proprietà emerge da uno studio pubblicato su Neurology da un gruppo di studiosi dell’Institut National de la Santè et de la Recherche Mèdicale.
Lo studio ha coinvolto 7625 persone dai 65 anni in su di cui sono state esaminate dieta, livello di attività fisica e peso. Nel corso dei 5 anni di osservazione i ricercatori hanno dimostrato che, rispetto agli anziani che non avevano mai usato l’olio d’oliva, coloro che ne facevano un uso intensivo correvano un rischio del 41% più basso di sviluppare l’ictus.
Spiega Cecilia Samieri, che ha condotto la ricerca “Consumare l’olio d’oliva sarebbe un modo economico e semplice per prevenire questa malattia, cos? diffusa negli anziani“.
Mele
Una mela al giorno toglie davvero il medico di torno,? ?lo ribadisce anche lo studio pubblicato su Stroke secondo cui una mela di media grandezza (tra 100 e 125 grammi) al giorno ridurrebbe il rischio di ictus del 36 e 45%, e per ogni 25 grammi di frutta o verdura a polpa bianca consumati in più quotidianamente il pericolo si abbassa di un ulteriore 9%.
Lo studio, durato 10 anni, è stato volto a comprendere quali tipi di vegetali fossero più influenti, sul lungo periodo, nella prevenzione dell’ictus. I ricercatori hanno cos? somministrato diversi questionari sull’alimentazione a 20.069 uomini e donne di età compresa tra i venti e i sessantacinque anni.
Frutta e verdura sono state classificate in quattro gruppi di colore: bianco, verde, arancione/giallo e rosso/viola. Dati alla mano, i ricercatori hanno notato che solo i vegetali a polpa bianca sono risultati protettivi nei confronti dell’ictus: ogni 25 grammi al giorno di consumo in più , infatti, risultato associato a un rischio inferiore di sviluppo della patologia del 9%.
Commenta Linda Oude Griepe, autrice dello studio. Per prevenire l’ictus può essere utile consumare frutta bianca e verdura. Ad esempio mangiare una mela al giorno un modo semplice per aumentare l’introito di vegetali a polpa bianca. Non dobbiamo però dimenticare che i vegetali di altri colori proteggono da altre malattie croniche: quindi sempre importante consumare molta frutta e verdura.
Cereali integrali
Chi mangia alimenti ricchi di fibre può sperare di vivere più a lungo di chi non lo fa, in media del 22% in più. A svelare questo elisir di lunga vita uno studio pubblicato su Archives of Internal Medicine che ha esaminato la dieta di oltre 30.000 persone tra 50 e 61 anni. E’ emerso che gli uomini che hanno mangiato in media circa 30 grammi di fibre al giorno e le donne che hanno superato i 25 grammi (per lo più cereali integrali come grano, avena e orzo) hanno una speranza di vita il 22% maggiore rispetto a coloro che ne hanno consumati tra i 10 e 12,6 grammi al giorno.
Redazione Benessere