Un Italia a tre velocità è quella del nuovo Dpcm, è quanto trapelato in queste ore e riportato dal Corriere.it, in arrivo probabilmente domani, tante le nuove regole a cui dovranno adeguarsi i cittadini italiani.
Tutto all’insegna della discontinuità, con procedure più morbide, chirurgiche e incisive, allo studio in queste ore dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in concerto con il CTS (comitato tecnico scientifico) i ministri competenti e i Governatori delle regioni.
Tra le iniziative al vaglio, intanto l’istituzione di 3 livelli:
1° Livello ( a carattere nazionale) –
- Il Coprifuoco in via di definizione, in un orario che in realtà deve ancora essere deciso, ma l’inizio sicuramente nelle prime ore serali della giornata ( tra le ore 20/21 o 22);
- L’Autocertificazione necessaria per gli spostamenti, reintrodotta in questo secondo lockdown solo negli orari di chiusura;
- Mezzi Pubblici: scende la capienza dei mezzi pubblici al 50%;
- Chiusura domenicale di Bar e ristoranti anche per l’ora di pranzo, che potranno vendere solo ad asporto o domicilio;
Livello 2 –
- Fattore RT: in base a questo criterio e la gravità della situazione, verranno prese le decisioni;
- Attività commerciali: in questo livello i negozi rimarrebbero aperti, ma bar e ristoranti chiusi durante tutta la giornata, mentre a partire dalle scuole medie si utilizzerà il metodo remoto a distanza;
Livello 3 –
Le province e le regioni con un alto Fattore RT, torneranno ad un lockdown totale, ovvero la chiusura di tutti i negozi, tranne quelli ritenuti essenziali;
Le regioni in questo momento con un più alto tasso RT, nell’occhio del ciclone sono nel Nord Italia: Piemonte, Lombardia e Liguria, nel Sud la Puglia e la Calabria, che hanno un sistema sanitario più debole.
Resta inteso che tutte le disposizioni, sono allo studio del Governo, in concerto e naturalmente in via di definizione, dove oltre al ruolo dell’esecutivo è preponderante quello delle Regioni e delle singole amministrazioni locali, in via di definizione e le uniche norme valide sono quelle del prossimo Dpcm firmato dal Premier Conte.
Marco Ferraglioni