Il Governo sta cercando di scongiurare un nuovo lockdown nazionale, tanto è vero che nel Dpcm del 3 novembre scorso, l’Italia è stata divisa come è noto in tre fasce, proprio per diversificare le restrizioni in base all’indice Rt.
Intanto i numeri dell’epidemia continuano a crescere, è la scelta di cambiare strategia è dietro l’angolo, ieri per la cronaca i casi registrati sono stati 32.961 mentre i deceduti oltre i 623, numeri inquietanti, ma di fatto non si vuole mettere in discussione i criteri messi in campo nell’ultimo provvedimento, ma eventualmente implementarlo.
Quello su cui sta lavorando il Presidente del Consiglio, la sua squadra di Governo e il Comitato Tecnico Scientifico, è la lotta agli assembramenti, il vero pericolo per i contagi.
La decisione ora è in mano ai medici in trincea, al Ministero della Salute e al Cts, l’affanno della rete sanitaria sta mettendo a dura prova i nostri ospedali e la saturazione delle terapie intensive in alcune regioni, prima fra tutte la Campania, sorvegliata speciale.
A quanto pare non ci sarà un nuovo Dpcm, per lo meno al momento non è previsto, ma delle norme a livello locale per tenere bassa la curva dei contagi sicuramente si, probabilmente ci saranno delle ordinanze a firma del Ministro della Salute Roberto Speranza e dei singoli sindaci, per mantenere la mobilità sotto parametri di sicurezza.
Il Corriere.it parla di Un lockdown «leggero» ” che consentirebbe alle imprese, alle fabbriche e alle professioni di andare avanti, ma chiuderebbe bar e ristoranti su quasi tutto il territorio nazionale, limitando il più possibile gli esercizi commerciali”.
Si sta studiando l’ipotesi di chiudere solo alcune tipologie di negozi, con lo stop nel weekend come viene fatto attualmente nei centri commerciali.
Il 15 novembre da quanto si apprende, potrebbero essere prese ulteriori decisioni, che prevederebbero i 3/4 delle regioni siano in fascia arancione o rossa a seconda della curva dei contagi.
La palla ora passa ai presidenti delle Regioni e ai sindaci, perché facciano scattare misure più severe, dal lockdown totale nei Comuni dove si sono creati focolai, alla chiusura di strade e piazze in cui troppi cittadini si affollano per il passeggio e lo shopping, per evitare assembramenti i sindaci possono agire sulla base del Dpcm, che affida loro il potere di chiudere intere aree di città e paesi.
Marco Ferraglioni