CHE TEMPO CHE FA: NON CHIUDE E GILETTI A RAI1

E’ iniziato come ogni primavera il tam tam sui palinsesti della stagione 2023/2024, iniziamo a dire che il 70% delle notizie che girano in questi giorni sono solo delle ipotesi, spesso non supportate da fatti concreti o dichiarazioni dei diretti interessati.

Che Tempo Che Fa, in onda la domenica in prime time e in seconda serata con “il tavolo”, è una delle trasmissioni di punta più seguite di RaiTre, la prima puntata andò in onda il 13 settembre 2003, a 20 anni dalla sua nascita, in questi giorni si parla su alcuni media di una sua ipotetica chiusura o ridimensionamento.

I numeri sono dalla parte di Fabio Fazio, anche perché rinunciare a 20 milioni di euro di introiti pubblicitari per la Rai, in questo momento non è proprio semplice, visti anche i bilanci in profondo rosso.

Ora facendo un rapido calcolo come riportato su “Qui Finanza”, relativi al 2017, sulle tariffe di Rai Pubblicità, considerando 20 minuti di spot per 64 puntate, il ricavo medio è di 3 milioni di euro a serata, al netto delle spese.

Il prezzo medio degli spot per il mese di aprile 2017 era di 38.880 euro (fonte: glistatigenerali.com), salendo a 46.320 nel mese di maggio. e secondo le notizie che circolano le tariffe sarebbero rimaste più o meno le stesse nel 2023.

Anche “Il Fatto Quotidiano” fece un’inchiesta giornalistica anni fa, scriveva delle spese affrontate e i costi relativi alla produzione e allo stesso sfruttamento del format,  contrattualizzati con la società Officina Srl e di cui lo stesso Fazio detiene il 50% delle quote. Dunque, da cui era emerso che per la Rai la messa in onda di “Che tempo che fa” annuale era di 18.325.350€, considerando le stime i ricavi si aggirerebbero intorno ai 20 milioni di euro a stagione, se questi numeri fossero confermati tutto sarebbe ancora più complicato.

Il ritorno di Massimo Giletti a Viale Mazzini, secondo qualcuno sembrerebbe cosa fatta, ma né il conduttore né la Rai sa niente, ogni anno viene tirato in ballo, fatto sta che fino a maggio è legato con un contratto a La7 di Urbano Cairo, se proprio dovesse ritornare e ( il condizionale è d’obbligo), la sua collocazione naturale sarebbe la domenica pomeriggio su Rai1, dove i telespettatori lo seguirebbero di sicuro, altra ipotesi da prendere in considerazione è nel pomeriggio del sabato, attualmente piuttosto debole per quanto riguarda lo share.

Ora considerando le rivalutazioni della vendita degli spot pubblicitari, attualizzati al 2023 e la fascia degli ascolti, appare inverosimile rinunciare ad un cavallo di razza come Fazio che garantisce la pluralità nella tv pubblica.

Staremo a vedere come andrà a finire, attendiamo eventuali sviluppi e dichiarazioni dei diretti interessati, tanto più che entro giugno probabilmente verranno nominati i nuovi vertici della Rai.

Redazione